GRAZIE A TUTTI! LET’S GO KLEB

Il coro dei tifosi “noi vogliamo gente che lotta”, richiesta giusta e legittima, risuona nella Giuseppe Bondi Arena in uno dei momenti più bui di Gara 3 contro Piacenza.
Persone che hanno supportato la squadra nel bene e nel male, persone che hanno fatto sacrifici e chilometri, che hanno investito tempo libero per mentalità, fede e senso di appartenenza, e perso la voce decine di volte per il nostro Kleb.
Il primo pensiero dopo questa uscita di scena va a loro.
SEMPRE PRESENTI.

Rimangono rimpianti, rammarichi, imprecazioni e recriminazioni, per questa eliminazione e per la stagione in generale.

Si possono trovare tutti i difetti che si vuole, nei giocatori, nello staff, nella società e in tutti coloro che gravitano attorno al mondo Top Secret, ma una cosa di certo non è MAI mancata:
la voglia e l’impegno massimo per portare il Kleb, il nostro Kleb, il più in alto possibile.

DEDIZIONE MASSIMA.

E sfiga, anche.
Ok.
Ci sta la sfiga, ma obiettivamente nelle condizioni fisiche in cui la Top Secret si è trovata in questa stagione, “all season long” si dovrebbe dire, di più era difficile aspettarsi.
Anche se… la Fase a Orologio ci aveva fatto ben sperare, e un po’ illudere.
Il livello delle squadre di vertice era ed è comunque massimo. Se avessimo passato il turno contro Piacenza avremmo dovuto affrontare la Givova Scafati, e fossimo riusciti a superare anche la semifinale, probabilmente avremmo cozzato contro Cantù in finale.

L’ha detto Spiro Leka nella conferenza stampa post partita. I ragazzi hanno dato tutto. E anche di più. Le recriminazioni stanno a zero, ma con una situazione fisica così problematica, non vi era più margine per il miglioramento.
I tiri possono entrare o uscire, si possono sbagliare layup e mettere a segno canestri impossibili, per questione di millimetri. Così è il basket. Quello che però non deve mai mancare, e che non è MAI mancato quest’anno al Kleb, è l’impegno.

Giocatori infortunati, con delle fratture, con delle lesioni, con dei risentimenti di ogni tipo, che hanno voluto esserci a tutti i costi, per dare tutto sul campo, a loro rischio e pericolo, anche a livello di carriera.
L’hanno fatto. Senza remore, senza pensarci. L’hanno fatto per spirito di competizione, ma anche per attaccamento alla maglia, alla città e alla società.
Sono scesi in campo stringendo i denti, con dedizione e abnegazione, fino in fondo.
Fino alla fine.

Tutti, dal primo all’ultimo, hanno dato il massimo. Per il Kleb. Per Ferrara. Per i tifosi. Per il basket della nostra città.

Quella immagine della Curva, che sotto di 28 in Gara 3, continua imperterrita a cantare, a supportare e ad amare, con le vene al collo e le corde vocali consumate, è molto più che emblematica.
È un monito.
Un manifesto ideologico.
Il più fedele specchio di quelli che siamo e che dovremmo sempre essere ora e in futuro.
MENTALITÀ.
AFFEZIONE.
AMORE.
TENECIA.

Ferrara, a prescindere da tutto, è una città di basket.
Ormai la piazza è da più di 40 anni stabilmente a cavallo della Serie A, consolidata nell’immaginario cestistico nazionale come una delle città più belle e vivibili dove uno sportivo può accasarsi.
La passione dimostrata dai tifosi è unica, e tutto quello che abbiamo vissuto in questa stagione, nel bene nel male, rimarrà indelebilmente impressO nei nostri cuori e nelle nostre memorie.

Un grazie a TUTTI, dal Presidente Francesco D’Auria fino ad arrivare al più distante e meno interessato dei tifosi e appassionati, passando attraverso giocatori, staff tecnico, staff medico, staff amministrativo, staff dirigenziale, gente che viene al palasport, gente che ascolta per radio, che vede le partite su LNP Pass o che semplicemente guarda il risultato su Google.
Ma il grazie più grande va agli sponsor. È grazie a loro che ogni anno si costruiscono squadre che possono competere a questo livello, ed è grazie a loro che l’interesse imprenditoriale per il basket a Ferrara sta crescendo.

Ora, e sempre, grazie a TUTTI.

LET’S GO KLEB!